24 Settembre : Primo Giorno
Povertà evangelica dei Santi Cosma e Damiano
I Santi Fratelli Cosma e Damiano furono esempio luminoso di povertà evangelica. Disprezzarono le ricchezze, rinunciarono a tutte le comodità della vita, seguendo le orme del loro Dio che, nato in una povera stalla, visse sempre nella povertà. Le ricchezze sono spesso di grande ostacolo per andare a Dio, perciò Gesù Cristo disse: “Guai a coloro che attaccano il cuore alle ricchezze”. Ricordiamoci che il Signore domanderà conto di tutte le nostre azioni; quindi a chi avrà dato maggiori mezzi per fare del bene domanderà maggior conto. Guai a noi se ci attacchiamo ai beni fuggevoli di questo mondo! Verrà il giorno in cui dobbiamo lasciare tutto; ricchezze, onori, comodità della vita, tutto: una sola cosa porteremo con noi, un solo patrimonio ci accompagnerà aldilà della tomba, il patrimonio costituito dalle opere buone, dalle virtù. Quando il sipario della scena della vita si abbasserà, allora ci accorgeremo, ma troppo tardi, quale sia il pregio del patrimonio di coloro che seguirono la povertà evangelica di Gesù Cristo. E’ per questo che i nostri santi fratelli Cosma e Damiano si distaccarono da tutto ciò che potesse allontanarli da Dio, abbandonarono tutto, e seguirono il Signore, cosicché a ragione possono ad essi rivolgersi quelle parole di Gesù Cristo: “ Ecco, abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito.”
“Siano sempre benedetti e ringraziati i nostri Santi Martiri Avvocati”
Preghiamo
O nostri santi protettori Cosma e Damiano, se la povertà evangelica fu virtù comune a tutti i santi, in voi rifulse in altissimo grado. Ma noi? Siamo miserabili, insensati! Noi ben comprendiamo che le ricchezze di questo mondo non sono altro che fuggevoli beni terreni, che un giorno dovremo lasciare, eppure siamo ad esse tanto attaccati. Conosciamo il gran pregio della povertà evangelica, eppure non solo ne siamo lontani, ma spesso deridiamo coloro che abbandonano tutto per seguire il Signore. Sappiamo che un Dio volle nascere povero, vivere povero e morire poverissimo; eppure l’oro e l’argento, gli agi e le comodità della vita sono per noi i nostri idoli, sono l’oggetto dei nostri desideri. Otteneteci Voi, o nostri santi Protettori, un vero e completo distacco da tutto ciò che ci tiene lontani da Dio, scolpite nel nostro cuore che se tutto venisse a mancare in questo mondo non importa; basta Dio solo per renderci felici in questa vita e nell’altra, dove godremo per tutta l’eternità della sua visione beatifica. Amen.
25 Settembre : Secondo Giorno
Miracoli operati dai Santi Cosma e Damiano
I santi fratelli Cosma e Damiano nell’esercizio della loro professione, e con la pratica delle virtù cristiane avevano acquistato tal fama di santità che molti accorrevano a loro, sia dalla città di Egea, sia dai paesi della provincia, non tanto per farsi curare dalle malattie corporali, quanto specialmente per ottenere da Dio qualche miracolo impetrato per loro intercessione. Quanti tornarono a casa meravigliati dei prodigi che i santi fratelli facevano! Ma fra i tanti miracoli da loro operati, uno solo ne narreremo, che commuove di stupore e riempie di ammirazione. Un povero agricoltore, che si trovava in aperta campagna, si era addormentato sotto l’ombra di un salice. Mentre dormiva, si introdusse per la sua bocca una serpe e penetrò nel suo corpo. L’infelice, straziato da dolori insopportabili, gridava aiuto, implorava soccorso, ma tutto inutilmente, e già sentiva vicina la morte. Preso da un’estrema disperazione il povero contadino si ricordò dei miracoli che i fratelli Cosma e Damiano operavano, e con fede ardente, con devota fiducia, con gli occhi rivolti al cielo, invocò l’aiuto dei santi, e con un prodigio inaudito d’un tratto si vide comparire a lato Cosma e Damiano, che con voce imperiosa, comandavano alla serpe di uscire dal corpo del povero infelice. La serpe uscì subito ed il contadino rimase illeso, mentre i santi fratelli scomparvero.
“Siano sempre benedetti e ringraziati i nostri Santi Martiri Avvocati”
Preghiamo
O nostri santi martiri Cosma e Damiano, i miracoli prodigiosi verificatisi all’invocazione del vostro nome, animano il nostro spirito, e ci confortano nella speranza, che Voi non dimenticherete mai questo popolo che vi elesse a suoi speciali Patroni ed avvocati. Animati e fiduciosi, in questa santa speranza, un solo miracolo noi vi domandiamo: la salvezza della nostra anima. A tal scopo sono le madri cristiane che per prime vi domandano la vostra protezione per i loro figli. Voi fate che essi crescano all’ombra della fede, timorati di Dio, e siano un giorno il decoro, l’orgoglio del paese, il sostegno nella loro vecchiaia! Siamo noi tutti qui prostrati dinanzi al Vostro altare, e vi domandiamo di infondere nel nostro cuore il proposito di voler ricopiare in noi le vostre virtù cristiane, quella specialmente di professare a fronte alta la fede di Gesù Cristo, da cui dipende la nostra eterna salvezza. Infondete in noi un amore vero e costante a Dio, e nessuna cosa di questo mondo valga a separarci da lui, nessuna cosa valga a strapparci dalla carità di Cristo. E con l’amore a Dio ispirateci un amore grande ed operoso verso il nostro prossimo, cosi che noi con occhio benigno guardiamo sempre tutti come nostri fratelli, anche i nostri nemici, anche coloro che ci odiano, anche coloro che ci perseguitano. Infondete infine nella nostra anima un vero e assoluto distacco dai beni fuggevoli di questo mondo, un desiderio vivo di abbracciare la povertà evangelica. e quando Voi avrete operato a nostro favore il miracolo di ricopiare in noi tutte le vostre virtù, deh, fate che, persistendo fino alla morte nella pratica di esse, ci sia dato di venire nel santo Paradiso a lodare, insieme a Voi, e benedire Dio per tutti i secoli dei secoli. Amen.
26 settembre : Terzo Giorno
Martirio dei Santi Cosma e Damiano – nel 303
Il proconsole Lisia, saputo che i due fratelli Cosma e Damiano erano di religione cattolica e perfetti seguaci di Gesù Cristo, li fece chiamare a sé, e li sulla religione che professavano. Si sentì rispondere che essi erano cattolici, e che solo nella religione cattolica si può conseguire l’eterna salvezza. Così cercava in tutti i modi di convincerli a render sacrifici agli idoli. Ma le sue esortazioni non valsero affatto a distoglierli dalla loro fede e mai si piegarono dinanzi a false divinità. Di fronte a questa irremovibile persistenza, il proconsole comandò che fossero legati nelle mani e nei piedi, e poi gettati nel mare. Ma oh, prodigio! Mentre le onde stavano per travolgere ed inghiottire i Santi fratelli, apparve un Angelo che li trasse a riva sani e salvi.
Il proconsole, meravigliato ed attribuendo il miracolo ad arte magica, si fece portare Cosma e Damiano e li scongiurò di indicargli con quale arte magica erano stati liberati dai flutti del mare. “Nessuna arte magica conosciamo”, risposero i santi, “noi siamo cristiani, e per virtù e potenza del Dio che noi adoriamo, siamo stati tratti sani e salvi.” A tale risposta il proconsole si adirò e fece rinchiudere i due fratelli in una tetra prigione. I due santi, circondati da sgherri, con brutta ferocia furono presi e lanciati in preda alle fiamme di un rogo che ardeva nella pubblica piazza Ed oh, prodigio inaudito! Le fiamme si divisero e non lambirono le vesti dei due condannati. Cosma e Damiano, illesi, con la faccia rivolta al cielo, lodarono e ringraziarono Dio.
Il crudele proconsole li fece di nuovo legare, e ordinò di percuoterli con verghe; ma tutto riuscì inutile, e i santi fratelli lodarono sempre e ringraziarono Dio. Allora il forsennato proconsole comandò che fossero lapidati e saettati, ma le pietre e le saette non toccarono i corpi di Cosma e Damiano, ma anzi ricaddero sopra gli esecutori della sentenza, che rimasero feriti. Il proconsole li condannò infine alla pena capitale. Ed i Santi fratelli col volto raggiante di gioia porsero la loro testa al carnefice, ed in tal modo conquistarono la corona del martirio. (Ci si inchina in silenzio per qualche istante ). I loro corpi furono seppelliti da pie persone nella città natia. Al presente si trovano a Roma nella Chiesa dedicata ai Santi martiri Cosma e Damiano.
Il crudele proconsole li fece di nuovo legare, e ordinò di percuoterli con verghe; ma tutto riuscì inutile, e i santi fratelli lodarono sempre e ringraziarono Dio. Allora il forsennato proconsole comandò che fossero lapidati e saettati, ma le pietre e le saette non toccarono i corpi di Cosma e Damiano, ma anzi ricaddero sopra gli esecutori della sentenza, che rimasero feriti. Il proconsole li condannò infine alla pena capitale. Ed i Santi fratelli col volto raggiante di gioia porsero la loro testa al carnefice, ed in tal modo conquistarono la corona del martirio. (Ci si inchina in silenzio per qualche istante ). I loro corpi furono seppelliti da pie persone nella città natia. Al presente si trovano a Roma nella Chiesa dedicata ai Santi martiri Cosma e Damiano.
“Siano sempre benedetti e ringraziati i nostri Santi Martiri Avvocati”
Preghiamo
O gloriosi Santi martiri Cosma e Damiano, nostri protettori, dinanzi alla vostra gloriosa vita mortale, ci sentiamo più che mai umiliati e confusi. Voi legati e gettati nelle onde del mare, disciolti dalle catene che vi stringevano il corpo, più fulgidi e belli usciste dalle acque perché la fede di Cristo vi sorreggeva. E noi, ahimè quale rossore! Sempre legati nel corpo e nello spirito dalle catene del peccato, professiamo a fior di labbra questa fede, ma nelle opere siamo tutt’altro che veri seguaci di Gesù Cristo. Voi in mezzo alle fiamme, con la fede di Cristo nel cuore avete visto i vostri santi corpi uscire immuni da esse; noi, accesi sempre dalla fiamma della concupiscenza, sentiamo i nostri corpi che si logorano dal bruciore, e non ci decidiamo mai a tornare sulla via del Signore. Voi per confessare la fede di Cristo, riceveste la corona del martirio; noi invece sempre orgogliosi e superbi non sappiamo rassegnarci alla più piccola tribolazione. Ah noi infelici, quanto siamo lontani dal vostro esempio! Ma eccoci oggi, umili e contriti, qui dinanzi al Santissimo Sacramento a fare solenne promessa che d’ora innanzi imiteremo e ricopieremo in noi le vostre virtù. Ma soltanto da noi non possiamo nulla, perciò, o Santi nostri protettori, venite in nostro aiuto; e fate che, per Vostra intercessione, sia operato per noi il miracolo di non allontanarci mai più dal nostro Dio, e, vivendo sempre nell’ osservanza della sua santa legge, possiamo venire insieme a Voi a lodarlo, benedirlo e ringraziarlo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
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