domenica 2 aprile 2023

Domenica delle Palme 2023


Comunicazioni dalla Chiesa Madre “San Nicola"

Amici carissimi!
Con la Domenica delle Palme – con cui ricordiamo l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme per andare incontro alla Sua morte – prende avvio in Parrocchia la “Settimana Santa”, durante la
quale rievocheremo gli ultimi giorni della vita terrena di Cristo, celebrando la Sua Passione, Morte e Risurrezione.
Eccovi alcune utili informazioni, relativi alla giornata odierna:
1. Orario Ss. Messe: h. 8,00 – 11,00 – 18,00 (con il pre-festivo di Sabato 1 Aprile alle h. 18,00).
2. Il Rito Solenne di Benedizione delle Palme e dei Ramoscelli di Ulivo si svolgerà nella Piazzetta antistante la Chiesetta del Rosario alle h. 10,45 con il susseguente Corteo Processionale fino alla Chiesa Madre, nella quale alle h. 11,00 verrà poi celebrata la S. Messa.
3. Su richiesta, ad ogni S. Messa verranno, comunque sia, sempre benedette tutte le Palme con i Ramoscelli di Ulivo di ciascun fedele.
4. Sotto il Porticato saranno disponibili per tutti le Palme, già opportunamente benedette. Sono state previamente sanificate e confezionate con grande cura dagli Adulti dell’Azione Cattolica Parrocchiale. Ognuno potrà prenderle e portarle in dono ai propri cari (vivi e defunti).
BUONA FESTA DELLE PALME! La grazia e la pace del Signore siano con tutti voi!
* “Accresci, o Dio, la fede di chi spera in Te e concedi a noi tuoi fedeli, che rechiamo questi rami in onore del Cristo trionfante, di rimanere uniti a Lui per portare frutti di opere buone. Amen!” (dalla Liturgia).

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L’episodio dell’ingresso di Cristo a Gerusalemme ci rimanda alla celebrazione della “Festa delle Capanne”, in occasione della quale i pellegrini arrivavano in massa a Gerusalemme e salivano al Tempio in forma processionale, portando e sventolando in mano un piccolo mazzetto, composto dai rami di tre alberi: la palma (simbolo della fede), il mirto (simbolo della preghiera, che s’innalza verso il Cielo) e il salice (la forma delle sue foglie rimanda alla bocca chiusa dei fedeli, in silenzio di fronte a Dio), legati insieme con un filo d’erba (cfr. Lev 23,40).
Questo cammino dei fedeli era ritmato da invocazioni di salvezza (“Osanna”).
Secondo la tradizione, l’atteso Messia si sarebbe del resto manifestato proprio durante questa festività.
Gesù, perciò, fece il proprio ingresso a Gerusalemme – sede del potere civile e religioso della Palestina – acclamato come si soleva fare solo con i re; tuttavia, il Maestro vi giunse, cavalcando un’asina, in segno di umiltà e mitezza. La cavalcatura dei re, solitamente guerrieri, era infatti il cavallo.
E qui la folla numerosissima, richiamata dalle voci dell’arrivo del Messia, stese a terra i mantelli, mentre altri tagliavano rami dagli alberi di ulivo e di palma e, agitandoli festosamente, rendevano onore al Signore che passava, esclamando: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nell’alto dei cieli!» (Mt 21,9).
Anche noi, dunque, accompagniamo con fede e devozione il nostro Salvatore nel Suo ingresso nella Città santa, chiedendo la grazia di seguirLo fino alla croce per essere partecipi della Sua risurrezione.

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