I ventitre anni di sacerdozio di don Giuseppe Costantino Zito
Festeggiato a Lizzano, nella chiesa madre San Nicola, l’anniversario del ministero: «A tutti voglio stringere la mano per offrire il conforto e la consolazione dell’amore misericordioso di Gesù!», le parole di don Giuseppe
Veramente
grande è stata la partecipazione dei fedeli, che hanno preso parte alla solenne
eucaristia, egregiamente animata dal coro polifonico parrocchiale.
«Vi
saluto tutti con fraterno affetto – ha esordito don Giuseppe – e vi
ringrazio di tutto cuore per la vostra vicinanza come pure per aver voluto
preparare e condividere con me questo singolare momento di spiritualità, di
fraternità e di festa!»
L’antico
tempio, particolarmente gremito di fedeli, è stato pure aggraziato da un
accurato servizio liturgico, prestato dagli ormai numerosi ragazzi del gruppo
ministranti, dalla presenza di alcuni concelebranti e da una schiera di giovani
della parrocchia.
L’importante
e suggestivo evento religioso ha dato modo a don Zito di esprimere i sentimenti
più intimi del suo cuore sacerdotale. «Facendo viva memoria dello sguardo
d’amore del Signore Gesù e della Sua chiamata a seguirLo più da vicino –
ha affermato don Giuseppe – mi è caro ritornare al giorno memorabile della
sacra Ordinazione e comprendere meglio, a distanza di anni, quanto lo Spirito
Santo ha operato nella mia persona».
Poi,
ha soggiunto: «ripercorrendo tutto il cammino finora compiuto, con il cuore sempre
aperto alle sorprese dello Spirito, sono qui con voi questa sera per
ripresentare al buon Pastore, dopo ventitre anni di vita ministeriale, il mio
“sì” generoso, convinto e gioioso, rendendo al contempo fervide grazie a Lui,
Pastore supremo, per il dono incommensurabile del sacerdozio».
Ha
voluto infine esortare i suoi fedeli a nutrire sempre riconoscenza grande e
devozione sincera per questo insigne dono, perché «Esso prolunga nel tempo ed
attua nella storia la presenza dell’unico Pastore, il Cristo, dispensando i
Suoi doni di misericordia e di vita, di consolazione e di grazia. A tutti –
ha poi concluso don Giuseppe – voglio stringere la mano per offrire il
conforto e la consolazione dell’amore misericordioso di Gesù! Desidero
incoraggiare le famiglie e i nostri poveri, abbracciare i ragazzi e giovani,
benedire gli ammalati!».
Sono
stati in molti a fargli pervenire pensieri ed attestazioni augurali. Tra i
tanti, la presidente dell’Azione Cattolica parrocchiale, prof.ssa Annamaria
Marinaro e la responsabile dei catechisti, prof.ssa Elena Bolognino.
Costoro,
a nome dei presenti e dell’intera comunità, gli hanno pubblicamente esternato «stima
ed affetto, ammirazione e gratitudine per aver preso a cuore la vita della
parrocchia; per l’apertura e la disponibilità umana; per il tratto affabile e
gentile, cordiale ed accogliente; per la vicinanza ai ragazzi, ai giovani e
alle famiglie, come pure ai tanti bisognosi del paese; per l’impegno audace e
tenace nei lavori di ristrutturazione degli ambienti pastorali».
Prima
della solenne benedizione, don Giuseppe – ricordando ai fedeli il costante
impegno pastorale della parrocchia anche in tempo di pandemia, come pure la
recentissima raccolta parrocchiale umanitaria pro Ucraina di ben tremila euro –
ha invitato tutti a vivere sempre più intensamente il dono della comunione
ecclesiale e a profondere, con l’entusiasmo della fede, rinnovate energie
apostoliche per una più feconda ed incisiva azione missionaria sul territorio
lizzanese.
L’impegno
unitario in parrocchia è infatti teso nel cercare di incarnare e di tradurre in
pratica pastorale la “Chiesa sinodale, misericordiosa e in uscita” tanto
desiderata da papa Francesco come pure le annuali indicazioni pastorali del
nostro arcivescovo.
In
tal modo, l’annuncio del Vangelo viene a saldarsi con il sapiente disegno di un
Umanesimo cristiano che, nel suo testimoniare la “vita nuova” che nasce
dall’incontro con Gesù, si adopera con ogni mezzo per far comprendere a tutti
come nella Chiesa ciascuno porti il suo bel mattone per contribuire a costruire
quella che san Giovanni Paolo II amava chiamare la bella “civiltà dell’amore”!
Fonte: Nuovo Dialogo
Giornale dell'Arcidiocesi di Taranto dal 1964
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